20 settembre 2003

Carlo E. Baldi
PROROGA DELLA TREMONTI BIS PER LE AREE COLPITE DA EVENTI CALAMITOSI - INDAGINE FORMALE DELLA COMMISSIONE

Secondo quanto era facilmente prevedibile - si veda l'articolo da noi pubblicato nel maggio 2003 - la Commissione europea, lo scorso 17 settembre, ha aperto la procedura formale di indagine sul regime di aiuti introdotto con la proroga della legge 383/2001 cosiddetta "Tremonti bis", a favore di imprese che effettuano investimenti in taluni comuni italiani colpiti da eventi naturali calamitosi nel corso del 2002.

Le motivazioni vertono - e non poteva essere diversamente - sugli aspetti che da subito si erano presentati problematici.

Innanzitutto la dubbia applicabilitą delle regole comunitarie che autorizzano il pagamento di indennizzi per calamitą naturali a fattispecie, quelle della legge, che sono in tutto e per tutto aiuti agli investimenti. Inoltre, se si tratta di aiuti agli investimenti, questi potranno essere autorizzati solo sulla base della disciplina degli aiuti regionali e del regolamento di esenzione PMI, le cui condizioni (intensitą degli aiuti, spese ammissibili, irretroattivitą, ecc.) dovranno essere verificate con riferimento al nuovo regime. Infine, il problema del cumulo tra gli aiuti in oggetto ed altri incentivi che dovessero interessare gli stessi capitoli di spesa, dato che se l'originaria legge Tremonti non costituiva aiuto di Stato ai sensi dell'art. 87, par. 1 del trattato, il regime quale modificato in occasione della proroga acquista un carattere selettivo rispetto alle zone e alle imprese beneficiarie che porta a doverlo considerare aiuto ai fini dell'applicazione delle regole comunitarie, comprese quelle sul cumulo.

La decisione di iniziare il procedimento ha l'effetto di aprire il caso ai terzi interessati che potranno presentare le loro osservazioni accanto a quelle delle autoritą italiane, cui farą seguito la decisione definitiva della Commissione, in tempi, al momento, non facilmente prevedibili.